Ciao ragazzi, oggi non parleremo di food in senso stretto ma parleremo di food all’interno di una visione più ampia. Oggi voglio parlarvi di un progetto molto carino che sta portando avanti il mio amico Paolo Partipilo, e che per una parte ha visto coinvolto anche me.
Iniziamo con il presentarlo. Paolo ha 33 anni, è pugliese della provincia di Foggia e si definisce un fotografo amatoriale ma per me non è così. Lui è molto di più, lui è un artista come pochi, un ragazzo che dietro l’obiettivo della sua macchina fotografica sa emozionarsi e emozionare. Basta guardare la sua gallery su instagram per capirlo, ogni scatto racconta una storia, una bella storia tutta di Puglia. Soprattutto la storia della sua parte di Puglia, la Daunia, una terra che sa essere arida ma bellissima al tempo stesso, che sa essere spoglia ma anche ricchissima di storia e dettagli. Una terra che sa emozionare come poche. La Daunia che pochi conoscono e che Paolo ci fa riscoprire ogni giorno grazie la sua arte: la fotografia.
Si perché la fotografia è arte, una forma di arte bellissima se fatta con passione e cuore e non solo con una macchina fotografica. La fotografia è arte, che non tutti sanno cogliere, e in pochi sanno apprezzare. Oggi tutti siamo fotografi, ma pochi sono davvero artisti dell’immagine. Ecco perché mi piace definire Paolo un magnifico artista della fotografia, tutto “obiettivo e cuore”.
Da qui parte il progetto di Paolo. L’idea è che la fotografia non si fermi al mero scatto e basta. Per Paolo la fotografia va oltre, la sua è una visione più ampia. Per lui uno scatto fotografico può diventare un dipinto, oppure lo è già un dipinto visto che lui “ama immaginare che la macchina fotografica sia un pennello che dipinge su pixel anzichè su tela”. Da qui la contaminazione tra pittura e fotografia, ben rappresentata da un contest che lui stesso ha lanciato su instagram #paintmyphoto nel quale chi ha raccolto la sfida ha dipinto, ritratto o disegnato un suo scatto fotografico, con un risultato davvero sorprendente.
Un’altra sua idea di espansione della fotografia ad altri ambiti ha riguardato l’architettura. Così Paolo ha collaborato con una sua amica architetto creando dei rendering 3D che vedevano le sue foto come elemento d’arredo all’interno di una stanza creata su misura. Poi Paolo si è chiesto: Uno scatto fotografico può diventare cibo? Beh direi di si se usiamo bene l’immaginazione e se trovi la persona giusta che accetta la tua sfida.
Così nell’ottica di dimostrare la sua teoria, qualche settimana fa, Paolo mi scrive e mi dice: Mauro vuoi trasformare una mia foto in un piatto food? Li per li ho pensato che fosse uscito di senno, conosco bene le sue foto e non riuscivo a cogliere come potessi soddisfare la sua richiesta. Poi però mi ha parlato del suo progetto e così ci ho riflettuto su e gli ho detto: ci provo. Chi mi conosce bene sa che le sfide sono uno stimolo per me, mi rendono vivo e mi permettono di esplorare nuovi ambiti e soprattutto di dare sfogo alla mia fantasia e alla mia creatività.
Così ho riguardato le foto di Paolo e ne ho scelte ben due, a sua insaputa, e ho provato a trasformarle in un piatto, anzi in due piatti. Il risultato credo sia ottimo, giudicate voi, a lui è piaciuto, ma soprattutto ha confermato la teoria di Paolo. Che poi, se ci pensate bene, anche la cucina è una forma di arte, e io stesso, a mio modo cerco di essere un artista quando creo una nuova ricetta. Un piatto ben presentato lo si apprezza per prima cosa con gli occhi e poi con il palato.
In più le opere d’arte realizzate su un piatto hanno la duplice funzione di essere ammirate ma poi anche gustate. E allora perché non coccolarsi o non coccolare i nostri ospiti con un piatto che oltre ad essere buono è anche bello? Così, in vista dell’estate oramai entrata nelle nostre giornate e della possibilità di fare piccole cene con amici all’aperto, perchè non creare una ricetta leggera, gustosa e anche bella da vedere? Ed ecco la mia parte nel progetto. Gli ingredienti sono semplici e reperibili e la realizzazione richiede solo un po’di creatività.
Allora iniziamo, non ci vorranno più di 60 minuti per creare la nostra cena a opera d’arte.
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr di spinaci freschi
- 400 gr di fagiolini freschi
- 360 gr cous cous
- nocciole q.b.
- sale q.b.
- pepe nero q.b.
- olio Evo q.b.
Procedimento:
Pulite i fagiolini, privandoli di testa e coda. Lessateli in abbondante acqua calda salata. Al termine della cottura scolate e ponete in acqua e ghiaccio per bloccare il processo di cottura e preservare il colore. Pulite e lavate gli spinaci in abbondante acqua. Cuocete gli spinaci al vapore in microonde o in vaporiera. Salate a piacere. Passiamo al cous cous. Io ho usato un mix di classico e cous cous ai legumi. Fate bollire 500 ml di acqua e sale. Ponete il cous cous in una terrina, unite 4 cucchiai di olio EVO e mescolate. Versate l’acqua e coprire con un coperchio. Aspettate 5-7 minuti, infine sgranate il cous cous con una forchetta.
Ora tutti gli ingredienti sono pronti per essere composti in un piatto artistico. Prendete dei taglieri o dei piatti piani o in ardesia rettangolari. Sistemate gli ingredienti come ho fatto io, cercando di ricreare gli splendidi quadri che sono le foto di Paolo. A fine realizzazione, decorate con le nocciole e un filo di olio EVO e un pizzico di pepe. Servite a tavola, lasciate che i vostri commensali ammirino la vostra creazione e infine godetevi il pranzo o la cena in compagnia, mangiando da un quadro d’autore.
La mia parte nel progetto è terminata, per ora, ma sono certo che Paolo è già alla ricerca di un altro ambito con il quale contaminarle la sua arte fotografica.